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9 ottobre 2011

Rosso di sera, colore si spera.

La recente introduzione nel mercato pokeristico italiano della modalità di gioco Cash avvenuta lo scorso 18 luglio ha ulteriormente aumentato, qualora ve ne fosse stato ancora bisogno, la straordinaria popolarità che il gioco del poker sta vivendo entro i confini del nostro paese.

L’elemento che fra tutti testimonia di come il poker sia oramai talmente mescolato al tessuto sociale italiano in modo da non poterne essere più separato è dato, senza dubbio, dal fatto che il poker ha sviluppato una serie di proverbi che sono stati immediatamente recepiti dal linguaggio italico.

Fino a 50 anni fa i proverbi italiani avevano a che fare soprattutto con l’ambiente, l’agricoltura, l’allevamento, la pastorizia. Oggi invece, a fronte di un abbandono da parte dei giovani delle attività silvo-pastorali, il linguaggio è stato in grado di assorbire facendo propri nuovi proverbi per sostituire quelli desueti e la fonte di questi nuovi proverbi è il mondo del poker.

In pratica, stiamo vivendo lo stesso fenomeno che accadde durante il boom economico degli anni ’50 e ’60, allorquando la popolarità del gioco del calcio introdusse nel linguaggio dei proverbi e dei modi di dire ancor oggi utilizzati come ad esempio “la palla è rotonda”, “la lotteria dei rigori” o “lo spettro dei supplementari”. Qui di seguito elencherò alcuni nuovi proverbi che si iniziano a sentire in giro sempre più spesso e che, oramai, possiamo considerare a tutti gli effetti come elementi di linguaggio acquisiti.

COL GIOCO “TIGHT”(1) NON SI VINCE MAI!”.

(1) pronuncia “TAI”

Spiegazione:

Il gioco “tight” sebbene consenta una lunga permanenza al tavolo, in quanto il giocatore folda un elevatissimo numero di mani nell’attesa della combinazione “monster” (AA, KK o QQ), a lungo andare non consente di vincere alcunchè. Di norma, infatti, vincono invece i giocatori aggressivi.

Contesto:

Proverbio utilizzato nei confronti di persone poco propense a rischiare per conseguire il successo in campo professionale o sentimentale.

Esempio 1:

Capo Ufficio: “Ragionier XXX, le andrebbe di illustrare al Consiglio di Amministrazione quel suo progetto riguardante il marketing del nostro nuovo prodotto? In caso di successo le garantisco una promozione ed un aumento di stipendio”.

Ragioniere XXX: “Preferirei di no. Non credo che il mio progetto abbia il sufficiente livello di dettaglio per poter essere presentato ufficialmente nel CdA della nostra azienda”. Inoltre, mi sento a disagio a parlare di fronte ad un uditorio così qualificato.

Capo Ufficio: “Col gioco Tight non si vince mai, se lo ricordi Ragionier XXX”.

Esempio 2:

Roberto: “Ciao Gianni come stai? Perché stasera non vieni alla festa del Liceo, potresti invitare anche quella biondina della “IV F”, quella che ha partecipato alle selezioni di “Miss Italia”. Non abita nel tuo stesso palazzo?”.

Gianni: “Ciao Gianni. Ma chi, Eleonora?”

Roberto: “Si Eleonora. Una sua amica mi ha detto che lei sta attendendo proprio il tuo invito per la festa”.

Gianni: “Uhm. Forse è troppo presto, preferirei aspettare che ambedue ci iscriviamo all’Università in modo da essere tutti e due più maturi e poi stasera in TV c’è “Io canto”. Fanno delle canzoni bellissime, sai?”.

Roberto: “Occhio Gianni, che col gioco Tight non si vince mai. Non venire a piangere da me se poi Mirko, quello con il tatuaggio sul collo si mette insieme ad Eleonora stasera”.

 

NON FARE L’“A-KAPPA”.

Spiegazione:

E’ universalmente noto che la combinazione di carte “AK” è la più difficile da giocare. Infatti, nella stragrande maggioranza dei casi la potenziale forza di “AK” non trova quasi mai il successivo aiuto da parte del flop e rimane, pertanto, inespressa. Tuttavia, il giocatore che spera sempre in cuor suo che l’”AK” diventi una forte coppia di AA o di KK, investirà molte delle proprie chips, se non addirittura tutte, in questo progetto che immancabilmente fallisce.

Contesto:                  

Proverbio utilizzato in situazioni nelle quali si ha a che fare con persone che appaiono esteriormente meritevoli di eccezionale fiducia ma con il rischio che se tale valutazione fosse errata si verificherebbero scenari catastrofici.

Esempio:

Moglie: “Prima ho sentito che ti è arrivato un SMS, perché sei andato in bagno a leggerlo?”.

Marito: “No, ti sbagli. Posso spiegarti tutto. La parmigiana di melanzane di tua madre mi sta facendo correre alla toilette ogni 10 minuti. Stavo già entrando in bagno mentre è arrivato l’SMS”.

Moglie: “E chi te lo ha mandato? Me lo fai leggere?”.

Marito: “Era solo pubblicità, l’ho già cancellata. Siccome ieri mi sono iscritto ad un forum sulle catene da neve, mi continuano a mandare messaggini promozionali con le ultime offerte del settore”.

Moglie: “Che ce ne dovremmo fare con le catene da neve qui a Siracusa? L’ultima nevicata risale a quando c’erano i Borboni”.

Marito: “Mah, ieri in TV parlavano del rischio di una nuova glaciazione, per cui ho pensato che non dobbiamo farci trovare impreparati”.

Moglie: “Stai attento amore, non fare l’A-Kappa con me, ci metto un attimo a fare le valigie”.

A FLOPPAR SENZA COSTO CI PENSAVA GIA’ L’ARIOSTO

Spiegazione:

Nel gioco del poker, da un punto di vista matematico-probabilistico, vedere il flop consente di avere maggiori opportunità di vittoria della propria mano (in quanto quest’ultima si può combinare con le 3 carte del flop per cercare di ottenere una combinazione forte). L’ideale è riuscire a vedere il flop a costo zero (cioè senza fatica), senza cioè che ci siano stati puntate o rilanci nel giro di tavolo che precede la discesa del flop. L’accostamento al famoso poeta Ludovico Ariosto sottolinea che cercare di vedere il flop puntando il minimo indispensabile è una tecnica basilare e conosciutissima, nota dalla notte dei tempi.

Contesto:                  

Questo proverbio si utilizza quando si vuole descrivere o stigmatizzare dei comportamenti altrui che si propongono come innovativi ma che, a ben vedere, sono invece già conosciuti da tutti e largamente utilizzati da tantissimo tempo.

Esempio 1:

Chiara: “Giulia, ma come fai a camminare tutto il giorno con quel tacchi da 18cm, non hai male ai piedi la sera?”

Giulia: “Chiara a te il segreto te lo posso dire, la verità è che al lavoro in ufficio mi cambio e metto le ciabattine basse”.

Chiara: “Ma quale segreto Giulia, a floppar senza costo ci pensava già l’Ariosto!”.

Esempio 2:

Marito: “Tesoro, non credi di essere stata troppo permissiva nel lasciare che Michela questa sera possa tornare a casa all’ora che vuole invece che dargli il solito rientro alle 2?”

Moglie: “Amore, a parte il fatto che nostra figlia è una ragazza responsabile, questa sera è stata invitata a cena dall’Assessore Provinciale ai lavori pubblici. Quel politico che abbiamo visto ieri al TG a fianco del Presidente, ricordi?”

Marito: “Ma chi, quello che è in prima pagina oggi sui quotidiani?”

Moglie: “Proprio lui”.

Marito: “Credi che Michela gli possa accennare al nostro progettino di ampliamento del garage?”

Moglie: “Credo di si, io intanto le ho già messo in borsetta il disegnino che ci ha fatto l’architetto”.

Marito: “Lo sapevo vita mia, a floppar senza costo ci pensava già l’Ariosto!”

Moglie: “eheheheheh”.