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30 aprile 2011

IL FORMIDABILE MATTEO “WOLOWITZ”

Imbattersi in Matteo “Wolowitz” è come affrontare un tornado armati di un ombrellino da cocktail: nessuna speranza di uscirne integri. Ma è questo il poker che noi vogliamo: genio e sregolatezza, ferree analisi matematiche abbinate a superstizioni ataviche, buone maniere ottocentesche inframmezzate da fragorosi rutti liberatori.
Matteo è tutto questo e pokerchiamauomo ha il piacere di presentarlo.

Ciao Matteo e grazie per condividere questa intervista su pokerchiamauomo!
Grazie a te per l’invito sulla fiducia, ho accettato perché penso che gli argomenti da te trattati fin’ora siano veramente originali.

Beh, pokerchiamauomo vuole offrire un punto di vista alternativo sul poker, a tuo parere quali conoscenze che ritieni indispensabili non fanno ancora parte del patrimonio del giocatore italiano?
Riferendomi al mio contesto, quello del gioco on-line, la risposta è sicura l’educazione e il modo di porsi nei confronti degli altri giocatori. Mettiamo da parte i soliti bestemmiatori offensivi che si trovano in tutti i tavoli, io mi riferisco sopratutto ai modi civili che devono essere presenti in uno sport. Faccio un esempio più volte mi sono trovato a giocare molte partite consecutive con lo stesso giocatore che mai una volta si è degnato di rispondere in chat al mio saluto iniziale.

Quali sono state le tue esperienze live e quale è l’episodio dal vivo con protagonista un italiano in cui avresti preferito essere cittadino della Nuova Caledonia in quel momento?
L’episodio a cui assistito è riferito ad un tavolo finale di una tappa europea del Poker Tour verificatosi qualche anno fa. In questo tavolo erano presenti molti giocatori stranieri giovani, sia europei sia americani. Loro incarnavano il poker del XXI secolo, rapido e aggressivo come rapide e aggressive sono le giocate nel mondo online da dove essi provengono.
Essi si trovarono a dover fronteggiare un connazionale, antico nel gioco e nell’aspetto che come volevasi dimostrare, finì per soccombere, come soccombettero gli antichi Atzechi ad opera dei moderni Conquistadores.

Sembra quasi che noi italici abbiamo impresso nel DNA l’obbligo di farci riconoscere in qualsiasi contesto. Come sfrutti invece queste limitazioni altrui quando siedi virtualmente nell’online? Quali sono i tipi di torneo che preferisci, che limiti?
Beh una tecnica che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni riferisce appunto al modo di presentarsi al tavolo con atteggiamento gentile e remissivo il che induce l’avversario a sotto stimare le reali capacità per poi farmi uscire allo scoperto nel momento opportuno a “menar randellate” … riguardo ai tornei preferiti sono sicuramente gli Heads-Up ma soprattutto gli HU multitavolo che mi danno sempre grandi soddisfazioni, non diniego assolutamente i tornei a 27 con tavoli da 9. Limiti? Tutto NO LIMIT!

A quale buy-in giochi? credi nel potere del giocare in bankroll in modo da avere un sottofondo psicologico sicuro per affrontare l’incontro?
Io ho due realtà. La prima è il gioco per “rilassamento” cioè l’uso della torneo come se fosse la settimana enigmistica che condivido anche con mia moglie (giocatrice rilassata),  tutti sappiamo quanto è importante avere una moglie rilassata, dove il buy-in non supera mai i 5 euro. La seconda sono gli Head-Up dove il buy-in oscilla tra i 10 e 50 euro, in questo caso la moglie è a lavoro, le luci spente, il silenzio totale e il rutto libero. Il bankroll non è nel mio vocabolario, spendo tutto e riparto sempre da zero, naturalmente in salita. La sicurezza psicologica deve essere del momento e limitata ad ogni singola mano che và vissuta nella sua unicità ed a ogni mano si resetta la mente.

Un approccio davvero interessante, che condivido. E’ ora di finirla con i pontefici del “giocare in bankroll” che si rivolgono da poker di forum credendo di avere la verità assoluta del poker. E per quanto riguarda la scaramanzia? Cosa fai o non fai per ingraziarti la “suerte”?
Sono molto scaramantico, forse anche contagioso al riguardo, semplice. Sempre seduto nello stesso punto del tavolo virtuale cioè (in contraddizione con la teoria della gravità virtuale) nella posizione più vicina ai “bottoni di gioco”. Sempre tutti in assoluto tutti i volumi (parlo di volume di TV, radio, ecc.) devono essere impostati su numeri pari. Sempre e dico sempre gli interruttori allineati. Lo so non è bello ma è così.(interuttori delle luci di casa)

Usi anche tecniche per cercare di “leggere” la mente degli avversari, tipo fare un vuoto mentale, ripetere cantilenando un mantra o hai una tecnica tutta tua?
Bhe io credo che la migliore lettura si quella dell’immedesimarsi e quasi visualizzare l’avversario con la sua canotta sporca di sugo seduto alla piccola scrivania nel sottoscala con occhio vitreo e testone appoggiato sul palmo della mano … a quel punto io ci parlo, ci faccio dei veri discorsi e “lui” mi risponde, a quel punto faccio miei tutti i tell che dal vivo, dicono, aiutino tanto. Si questa è la via bisogna parlarci con l’avversario.

La canotta sporca di sugo è un’immagine davvero forte. Credi siano molte le persone che si siedono al tavolo del poker con la stessa mentalità con cui si siedono a tavola con davanti una pastasciutta fumante e sullo sfondo la TV generalista con le sue ghigliottine, grandifratelli e sfide all’ultimo colpo di chiappa?
Bhe no aspetta hai ragione dipende dalla zona di buy di cui si parlava prima, infatti la canotta, ora che mi ci fai pensare, è riferita alla zona rilassamento dove, senza offesa per nessuno, giocano i ragazzini … adesso capisco perché non ho memoria dei miei pensieri quando si gioca sul serio … io faccio il vuoto totale quando gioco sul serio, caspita mi hai aperto gli occhi. Comunque si la curva ascendente di popolarità del poker on-line ha portato molti grattaevincisti a sperimentare questo nuovo gioco ma pochi superano i tornei da 1 euro.

I buy-in bassi sono il regno delle combinazioni assurde, credo che l’ipotesi di Riemann sui numeri primi si possa verificare facillmente se qualche matematico giocasse ai micro-limiti. Sei d’accordo?
Sarebbe di facile dimostrazione basterebbe calcolare centralmente quale percentuale di colpi dal 20% in giù al flop risulta vincente e vedresti statistici e matematici masticare mazzi di carte francesi sulle panchine del parco mentre si trascinano come barboni …

Ci avviamo al termine di questa intervista, e per concludere delle rapidissime domande. Tipo sergente istruttore di full metal jacket.  OBIETTIVI PER IL 2011?
Signore. Andare a giocare molti eventi live. Signore. (e veder nascere mio figlio)

Final table WSOP 2011. Tu, Phil Ivey e Ruby Rubacuori. DA CHI VORRESTI ESSERE ELIMINATO PRIMA DELL’HEADS UP?
Mmm … dagli addetti alla sicurezza del casinò mentre metto le mani addosso a Ruby … per picchiarla.

Ultimissima domanda
La busta tre …

Solo buste in numero pari, lei mi insegna…
Sceglievo la tre per eliminare uno dei 2 dispari e lasciare l’equilibrio

Ok,continua la tua frase ““Io ne ho… viste carte che voi umani non potreste immaginarvi…”
I tris di 2 settati al river che scoppiano doppia all’asso … (il 2 sul board per me è la maggiore scary card in assoluto).

Grazie per il tempo che hai concesso a questo blog, Matteo. Pokerchiamauomo ti ringrazia di “cuori”.
Grazie mille a te, mi sono divertito molto e spero che di “cuori” ne arrivino 5!